A casa


Non è facile rimanere da sole a casa quando si sta male.


Oltre ai dolori ci sono i pensieri con noi.

A volte la malattia ti costringe a fare i conti con te stessa e in un modo o nell'altro sembra sempre averla vinta. Le donne però sono incredibili e lo so che sembra una frase banale uscita da una canzone commerciale, ma sono forti. Ho visto donne malate prendere antidolorifici ed andare al lavoro, giocare con i loro figli, cercare di curarsi e truccarsi solo per riuscire a sentirsi di nuovo donne. Devo essere onesta, io a volte non ci riesco. Mi guardo allo specchio e vedo solo una donna malata e abbattuta.

Stare a casa con le mie paturnie è devastante e la solitudine riempie gli spazi vuoti facendoli diventare quasi tangibili. Persino per me è difficile stare con me stessa a volte, vorrei solo prendermi una lunga pausa. Ma poi mi rendo conto che non è me che voglio abbandonare, bensì la mia malattia, la condizione in cui mi costringe a vivere, le paure che mi incolla addosso, le inutili ansie e i sorrisi falsi. Accettare di essere malate è una delle cose più difficili al mondo. E quando credi che la malattia si sia assopita per un momento, proprio mentre finalmente stai tirando un sospiro di sollievo, ecco che torna all'attacco.


Io ti accetto, maledetto corpo malato, come ho imparato ad accettare i tuoi difetti e le cicatrici. Ma la malattia lascia segni indelebili non tanto nel corpo, quanto nello spirito. Sogni abbandonati, giornate buttate, rimpianti e sensi di colpa. 

Ma accetto anche voi.

Ho fatto un patto con me stessa. Accetto dentro di me ogni cosa, anche solo per ricevere in cambio un minuto alla settimana in cui posso godere della felicità. Penso sia più importante avere una piccola fetta di torta ogni tanto piuttosto che lottare e morire per avere la torta intera. Ci sono cose che non possiamo cambiare e il mio corpo ha deciso che sarà malato per il resto della vita. Mi curo, certo e farò tutto il necessario, ma non permetterò a questa limitazione di portarmi via quel poco di buono che ancora posso sentire.

La cosa più bella è che non sai mai cosa aspettarti e anche dalle situazioni più disgraziate possono nascere bellissimi momenti. Non oggi magari, ma domani. E posso sempre attingere da ieri: quando le persone che mi amano sono venute in ospedale a trovarmi e sono riuscite a farmi ridere anche se i punti della ferita tiravano e facevano male o i momenti passati dopo ogni ricovero, quando sono riuscita a trovare una forza incredibile dentro di me per fare tante cose e riempire la vita con tutto quello che potevo.

E' vero, oggi i dolori non mi danno tregua e non riesco ad uscire di casa e nemmeno a mangiare molto, ma scrivo, leggo e guardo serie tv, faccio le cose che amo. Sono fortunata anche solo per questo. Quindi sorrido sapendo che è inutile sperare che domani sia un giorno migliore, è più importante rendere oggi un giorno speciale.


Domande:

  • Sarò di nuovo felice? Sì
  • Posso decidere io quando esserlo? Sì
  • Iniziamo subito? Sì


Ho scritto questo articolo circa un anno fa, ecco perchè




Post popolari in questo blog

Sveglia!

Pazienza

Lavoro, lavoro, lavoro