Lavoro, lavoro, lavoro
C'è solo il lavoro nella vita di noi tutti.
Forse non proprio tutti.
E' un miracolo che io abbia trovato lavoro, ma a volte non mi sento così fortunata.
Ieri è stata una bellissima giornata, ho fatto un lavoro che amo e ho azzardato a leggere qualche pagina di un libro durante la pausa pranzo. Un sogno che si avvera. Strane persone, strani sogni.
Avevo però questo fastidio sotto la pancia, come un gatto che miagolando possa farti male.
Ovviamente non potevo darlo a vedere, ho fatto quello che potevo per nasconderlo; al massimo sono stata seduta più del solito, ma credo che nessuno potrebbe dire che avessi qualcosa che non andava.
Non che mi piaccia fingere, ma molte donne hanno perso il lavoro perchè hanno questa malattia chiamata endometriosi. Come? Beh, avevano visite da fare, operazioni, dolori così forti da costringerle a letto e i giorni di malattia si accumulavano insieme al disappunto di datori di lavoro ignoranti (nel senso che ignorano, non come insulto). In più se hai dolori non lavori con una concentrazione adeguata. Scontato, ma non così tanto a quanto pare.
Ebbene sì, quelle donne, molte di loro, hanno perso il lavoro o sono state costrette a licenziarsi per non subire ulteriori torti, ritorsioni o incoraggiamenti a lasciare il posto di lavoro. Con incoraggiamenti voglio dire che i capi e i colleghi vanno in buona fede da queste donne a consigliare loro di licenziarsi. Che consiglio è? Sai che ho una malattia cronica, che sto male un giorno sì e l'altro probabilmente anche, che ho delle spese infinite e secondo te dovrei lasciare la mia unica (si spera di no) fonte di reddito?
A volte mi chiedo come facciano le persone malate a pagare i medicinali e le visite perchè senza un lavoro lo ritengo impossibile. E' impossibile con, figuriamoci senza!
Il lavoro, ci tiene occupati per molte ore durante le calde giornate estive in cui sogniamo il mare e quelle gelide invernali (se non ti torna vedi lo stadio del riscaldamento globale a cui è arrivato il pianeta nel secolo in cui stai leggendo questo articolo) in cui sogniamo il mare.
Lavoro troppo, ho più di un lavoro, come spesso accade (a me e a molte persone, nel senso che a me accade spesso e non ho alcun dubbio che ciò valga per altre persone).
Sono chiaramente stressata dai molti impegni e al momento sto rubando tempo ad altre cose che dovrei fare per stare qui a scrivere. Ho bisogno di sfogarmi, smettendo di reprimere la parte di me che vuole lavorare meno e guadagnare di più. Brava, e chi non lo vorrebbe?
Comunque lavorare con l'endometriosi è possibile, questo volevo dirvi. A volte è difficile, ma è possibile.
Ovviamente ci sono occupazioni che donne con questa malattia dovrebbero evitare, come lavori di fatica, ma non dimenticate lo stress, nemico sottovalutato della salute. Se poi il vostro sogno è fare il magazziniere consultate il vostro medico, saprà convincervi meglio di me a desistere.
La vera lotta a questa malattia, dopo l'accettazione, è il pensare che non ci sia niente che non possiate fare. Con dei limiti, certo, perchè ci sono cose che il vostro corpo non sopporterebbe. Ho visto donne rinunciare solo perchè pensavano che non avrebbero potuto. Invece secondo me è bene chiedersi se vogliamo uscirne sconfitte e rinunciare alla nostra vita, alla nostra indipendenza, alla nostra felicità. Vogliamo passare il resto della vita a lamentarci di quello che avremmo potuto fare senza l'endometriosi o preferiamo dedicarlo a guardare quello che siamo in grado di fare nonostante l'endometriosi?
Volevo dire alla me di diversi anni fa di non preoccuparsi, che un
lavoro e una soluzione si trovano sempre. Mai e dico mai come ci saremmo
aspettati, ma alla fine le cose si muovono, si risolvono.
Sì, ci saranno i dolori, le visite, gli impegni, le preoccupazioni, le cisti, i gatti nella pancia; ci sarà chi capirà e chi invece penserà solo male di te, chi ti aiuterà e chi ti ignorerà, ma alla fine troverai quella parvenza di equilibrio che cercavi da tempo e continuerai ad andare avanti, a salire gradino dopo gradino.
E se questo discorso è valso per la me del passato, varrà anche per quella del futuro.
Ci sono cose che non so, strade che ora non vedo, possibilità che devo ancora scoprire e con questa certezza posso calmare le paure del presente. Una soluzione si troverà. Mai e dico mai sarà quella che mi aspetto oggi, ma arriverà prima che io possa dire "endometriosi".
Domande:
Forse non proprio tutti.
E' un miracolo che io abbia trovato lavoro, ma a volte non mi sento così fortunata.
Ieri è stata una bellissima giornata, ho fatto un lavoro che amo e ho azzardato a leggere qualche pagina di un libro durante la pausa pranzo. Un sogno che si avvera. Strane persone, strani sogni.
Avevo però questo fastidio sotto la pancia, come un gatto che miagolando possa farti male.
Non che mi piaccia fingere, ma molte donne hanno perso il lavoro perchè hanno questa malattia chiamata endometriosi. Come? Beh, avevano visite da fare, operazioni, dolori così forti da costringerle a letto e i giorni di malattia si accumulavano insieme al disappunto di datori di lavoro ignoranti (nel senso che ignorano, non come insulto). In più se hai dolori non lavori con una concentrazione adeguata. Scontato, ma non così tanto a quanto pare.
A volte mi chiedo come facciano le persone malate a pagare i medicinali e le visite perchè senza un lavoro lo ritengo impossibile. E' impossibile con, figuriamoci senza!
Il lavoro, ci tiene occupati per molte ore durante le calde giornate estive in cui sogniamo il mare e quelle gelide invernali (se non ti torna vedi lo stadio del riscaldamento globale a cui è arrivato il pianeta nel secolo in cui stai leggendo questo articolo) in cui sogniamo il mare.
Sono chiaramente stressata dai molti impegni e al momento sto rubando tempo ad altre cose che dovrei fare per stare qui a scrivere. Ho bisogno di sfogarmi, smettendo di reprimere la parte di me che vuole lavorare meno e guadagnare di più. Brava, e chi non lo vorrebbe?
Comunque lavorare con l'endometriosi è possibile, questo volevo dirvi. A volte è difficile, ma è possibile.
Ovviamente ci sono occupazioni che donne con questa malattia dovrebbero evitare, come lavori di fatica, ma non dimenticate lo stress, nemico sottovalutato della salute. Se poi il vostro sogno è fare il magazziniere consultate il vostro medico, saprà convincervi meglio di me a desistere.
La vera lotta a questa malattia, dopo l'accettazione, è il pensare che non ci sia niente che non possiate fare. Con dei limiti, certo, perchè ci sono cose che il vostro corpo non sopporterebbe. Ho visto donne rinunciare solo perchè pensavano che non avrebbero potuto. Invece secondo me è bene chiedersi se vogliamo uscirne sconfitte e rinunciare alla nostra vita, alla nostra indipendenza, alla nostra felicità. Vogliamo passare il resto della vita a lamentarci di quello che avremmo potuto fare senza l'endometriosi o preferiamo dedicarlo a guardare quello che siamo in grado di fare nonostante l'endometriosi?
Sì, ci saranno i dolori, le visite, gli impegni, le preoccupazioni, le cisti, i gatti nella pancia; ci sarà chi capirà e chi invece penserà solo male di te, chi ti aiuterà e chi ti ignorerà, ma alla fine troverai quella parvenza di equilibrio che cercavi da tempo e continuerai ad andare avanti, a salire gradino dopo gradino.
E se questo discorso è valso per la me del passato, varrà anche per quella del futuro.
Ci sono cose che non so, strade che ora non vedo, possibilità che devo ancora scoprire e con questa certezza posso calmare le paure del presente. Una soluzione si troverà. Mai e dico mai sarà quella che mi aspetto oggi, ma arriverà prima che io possa dire "endometriosi".
Domande:
- La soluzione è arrivata prima che potessi dire endometriosi? No
- Proverò a ripeterlo finchè non succede? Sì
- Lo sto facendo anche ora? Endometriosi