Ricomincio da qui
Sono giorni che ho voglia di scrivere, ma non trovo un attimo di tempo.
Di cosa vorrei scrivere? Di un nuovo inizio, probabilmente.
Ma in realtà sono giorni che penso di scrivere della mia pancia. Sì, avete letto bene.
Ho questo palloncino con al centro l'ombelico e non si vuole sgonfiare. Ho provato di tutto e non sono mai riuscita ad ottenere molto. E' un altro inconveniente di avere l'endometriosi, questa assurda malattia.
La sincerità mi impone di dire che un pò della pancia è anche grasso, un paio di centimetri credo. Ma la mattina mi sveglio e ci sono solo loro, i due centimetri. Durante il giorno la pancia si gonfia, qualsiasi cosa io mangi, in qualsiasi quantità. Ho fatto test per le allergie, controllato intolleranze, provato ad eliminare cibi. Niente.
I ginecologi dicono che non è dovuto all'endometriosi, gli urologi affermano che non può essere dovuto all'operazione che ho subito un paio di anni fa, il gastroenterologo dice che è tutto a posto; alla fine tutti i medici si passano la patata bollente. Termine probabilmente adatto ad una donna affetta da endometriosi.
E così rimaniamo io e la mia pancia gonfia. E' estate e ormai mi guardo intorno rassegnata. Belle ragazze con la pancia piatta, jeans a vita alta, magliette strette o corte, ombelichi che sorridono felici della pianura in cui vivono. Ma la cosa peggiore è vedere donne anche molto più grandi di me con la pancia più piatta della mia. Voglio dire, va bene le ragazze belle, passino pure quelle meno belle, ma persino l'età e il tempo remano contro di me!
Pazienza, ormai so che nemmeno l'esercizio fisico mi potrà salvare.
Ah, forse dovrei dirvi anche che non sono mai stata vanitosa o ossessionata dall'apparenza. Certo, faccio un pò di sport, mi muovo, lunghe passeggiate, faccio yoga, mi vesto curando abbastanza la mia immagine, ma non esageratamente.
Ci tengo a coprire la mia pancia (detto tra noi, non ho più 15 anni), quello sì. Così dopo anni di ricerche, finalmente quest'anno la moda ha spinto verso magliette larghe in basso. Così ne ho comprate un pò di vari colori e modelli, mettendo una mano tremante e contraria al portafoglio e sono tornata a casa felice. Ho tirato un sospiro di sollievo.
Tutto questo disturbo per vari motivi.
Il primo è che anni fa vedendo la mia pancia gonfia la mia vicina di casa pensò fossi incinta. Venni a saperlo perchè una mia conoscente mi chiese se aspettassi un bambino. La mia vicina di casa aveva sparso la voce in tutto il quartiere. Ottimo.
Dovetti spiegare che ho una malattia, cosa che non volevo dire a nessuno.
Il secondo è che non mi sento a mio agio a mostrare questa mia imperfezione. Mi sento lontana dalla mia età, gonfia e non attraente. Ma piano piano sto imparando a stare bene con me stessa e a sentirmi bella anche così.
Molte donne affette da endometriosi lamentano questo gonfiore alla pancia e non sono l'unica ad essere stata scambiata per una donna incinta. Giusto oggi un signore in fila alla cassa mi ha detto "Sarebbe dovuta passare avanti lei" "Perchè?" "Non è incinta?" "No, non ancora" "Ah ma siete giovani, avete ancora tempo". Ero con il mio compagno. Ci siamo fatti una risata.
Le parole del mio compagno sono state "A me non sembri così gonfia", mentre le mie "Forse la maglietta larga non ha aiutato".
Ma una delle volte più belle (sì, ce ne sono state diverse) è stata quella in cui una signora voleva farmi sedere in metropolitana. Saranno passati almeno sei anni. Si è offesa quando le ho detto che non ero incinta. Si era già alzata e non si è voluta sedere di nuovo, per nessun motivo. E' rimasta in piedi finchè non è scesa qualche fermata dopo, con lo sguardo incerto di chi si è sentito preso in giro.
Signora, non ero incinta e a quest'ora lo avrei saputo di certo.
Il fatto è che avendo avuto anche problemi renali, qualche anno fa capitava che andassi in giro con le mani sui fianchi proprio come fanno le donne in attesa. Questo può non aver aiutato, lo ammetto.
La mia pancia è un segno, così come la lunga cicatrice dell'operazione. Segni della malattia, del tempo che me l'ha portata e della vita stessa. Non rimarremo mai esattamente come quando siamo nati. Tanto vale farcene una ragione e riderci su.
Sono anni che non vado al mare e quest'anno ci torno. Io, il mio compagno e la mia pancia.
La cosa davvero importante è che non ci siano con noi anche i miei dolori. Mi metterò in costume e passerò delle belle giornate; non vale la pena rovinarsi la vita per aspetti estetici che peggioreranno comunque con l'età.
Metterò in mostra il mio fisico, i miei centimetri di grasso e la pancia gonfia. Solo che questa volta il mio ombelico sarà felice, avrebbe preferito vivere in pianura, ma dalla collina si ammira meglio un panorama.
Domande:
Di cosa vorrei scrivere? Di un nuovo inizio, probabilmente.
Ma in realtà sono giorni che penso di scrivere della mia pancia. Sì, avete letto bene.
Ho questo palloncino con al centro l'ombelico e non si vuole sgonfiare. Ho provato di tutto e non sono mai riuscita ad ottenere molto. E' un altro inconveniente di avere l'endometriosi, questa assurda malattia.
La sincerità mi impone di dire che un pò della pancia è anche grasso, un paio di centimetri credo. Ma la mattina mi sveglio e ci sono solo loro, i due centimetri. Durante il giorno la pancia si gonfia, qualsiasi cosa io mangi, in qualsiasi quantità. Ho fatto test per le allergie, controllato intolleranze, provato ad eliminare cibi. Niente.
I ginecologi dicono che non è dovuto all'endometriosi, gli urologi affermano che non può essere dovuto all'operazione che ho subito un paio di anni fa, il gastroenterologo dice che è tutto a posto; alla fine tutti i medici si passano la patata bollente. Termine probabilmente adatto ad una donna affetta da endometriosi.
E così rimaniamo io e la mia pancia gonfia. E' estate e ormai mi guardo intorno rassegnata. Belle ragazze con la pancia piatta, jeans a vita alta, magliette strette o corte, ombelichi che sorridono felici della pianura in cui vivono. Ma la cosa peggiore è vedere donne anche molto più grandi di me con la pancia più piatta della mia. Voglio dire, va bene le ragazze belle, passino pure quelle meno belle, ma persino l'età e il tempo remano contro di me!
Pazienza, ormai so che nemmeno l'esercizio fisico mi potrà salvare.
Ah, forse dovrei dirvi anche che non sono mai stata vanitosa o ossessionata dall'apparenza. Certo, faccio un pò di sport, mi muovo, lunghe passeggiate, faccio yoga, mi vesto curando abbastanza la mia immagine, ma non esageratamente.
Ci tengo a coprire la mia pancia (detto tra noi, non ho più 15 anni), quello sì. Così dopo anni di ricerche, finalmente quest'anno la moda ha spinto verso magliette larghe in basso. Così ne ho comprate un pò di vari colori e modelli, mettendo una mano tremante e contraria al portafoglio e sono tornata a casa felice. Ho tirato un sospiro di sollievo.
Tutto questo disturbo per vari motivi.
Il primo è che anni fa vedendo la mia pancia gonfia la mia vicina di casa pensò fossi incinta. Venni a saperlo perchè una mia conoscente mi chiese se aspettassi un bambino. La mia vicina di casa aveva sparso la voce in tutto il quartiere. Ottimo.
Dovetti spiegare che ho una malattia, cosa che non volevo dire a nessuno.
Il secondo è che non mi sento a mio agio a mostrare questa mia imperfezione. Mi sento lontana dalla mia età, gonfia e non attraente. Ma piano piano sto imparando a stare bene con me stessa e a sentirmi bella anche così.
Molte donne affette da endometriosi lamentano questo gonfiore alla pancia e non sono l'unica ad essere stata scambiata per una donna incinta. Giusto oggi un signore in fila alla cassa mi ha detto "Sarebbe dovuta passare avanti lei" "Perchè?" "Non è incinta?" "No, non ancora" "Ah ma siete giovani, avete ancora tempo". Ero con il mio compagno. Ci siamo fatti una risata.
Le parole del mio compagno sono state "A me non sembri così gonfia", mentre le mie "Forse la maglietta larga non ha aiutato".
Ma una delle volte più belle (sì, ce ne sono state diverse) è stata quella in cui una signora voleva farmi sedere in metropolitana. Saranno passati almeno sei anni. Si è offesa quando le ho detto che non ero incinta. Si era già alzata e non si è voluta sedere di nuovo, per nessun motivo. E' rimasta in piedi finchè non è scesa qualche fermata dopo, con lo sguardo incerto di chi si è sentito preso in giro.
Signora, non ero incinta e a quest'ora lo avrei saputo di certo.
Il fatto è che avendo avuto anche problemi renali, qualche anno fa capitava che andassi in giro con le mani sui fianchi proprio come fanno le donne in attesa. Questo può non aver aiutato, lo ammetto.
La mia pancia è un segno, così come la lunga cicatrice dell'operazione. Segni della malattia, del tempo che me l'ha portata e della vita stessa. Non rimarremo mai esattamente come quando siamo nati. Tanto vale farcene una ragione e riderci su.
Sono anni che non vado al mare e quest'anno ci torno. Io, il mio compagno e la mia pancia.
La cosa davvero importante è che non ci siano con noi anche i miei dolori. Mi metterò in costume e passerò delle belle giornate; non vale la pena rovinarsi la vita per aspetti estetici che peggioreranno comunque con l'età.
Metterò in mostra il mio fisico, i miei centimetri di grasso e la pancia gonfia. Solo che questa volta il mio ombelico sarà felice, avrebbe preferito vivere in pianura, ma dalla collina si ammira meglio un panorama.
Domande:
- Mi spaccerò per donna incinta per saltare file e sedermi sui mezzi pubblici? No, ma potrei considerarlo per il futuro
- In spiaggia starò sdraiata tutto il tempo così non si vedrà la pancia? No
- Sarò felice lo stesso? Sì